Pellegrinaggio a Citera
Data: 1717
Tecnica:Olio su tela
Dimensioni: 129x194 cm
Ubicazione: Museo del Louvre, Parigi
Pellegrinaggio a Citera è un'opera del 1717 di Antoine Watteau, creato come saggio per l’ammissione per l'ingresso all'Accademia reale di Pittura; ora è custodita al Louvre di Parigi. L’artisa completò l'opera solo nell'agosto del 1717, dopo averci lavorato otto mesi. L'Accademia fu costretta a inventare una nuova classificazione per l'opera, la quale non rientrava evidentemente nei canoni comuni; il nuovo genere fu chiamato Fête galante, rappresentazione miticheggiante dell'aristocrazia francese impegnata in sfrenati svaghi e delizie.
Il tema della tela è il viaggio verso Citera, l'isola natale della dea Afrodite, la divinità dell'amore e della sensualità. I critici non sono certi se il viaggio rappresentato nei due quadri sia quello verso l'isola di Citera o quello di ritorno, nonostante il titolo faccia propendere decisamente per la prima ipotesi; aldilà di questa precisazione, il significato simbolico rimane solo in parte comprensibile. I personaggi sono forse in viaggio verso un mondo d'amore sconosciuto a chi non conosce tale sentimento, forse invece seguono, da destra verso sinistra, un percorso che si muove anche nel tempo; si passa infatti dall'incontro all'innamoramento, dal contatto al rapporto amoroso, fino a quel simbolico "imbarcarsi".
Il paesaggio è composto da una collinetta erbosa che si erge sulla destra del dipinto, su cui sono posti dei personaggi che sono coperti dalle fronde di un grosso albero, il quale si mescola con una fitta vegetazione nella parte all'estrema destra del dipinto. Poco sotto si trova una statua di Venere si tratta di un semplice busto sul quale crescono delle rose, simbolo della dea.
Sono sparsi nel dipinto ad accompagnare il viaggio dei personaggi alcuni cupidi, la forma mitologica di Eros, si trovano solamente sopra l'imbarcazione alla sinistra del dipinto. Oltre la collina si apre un paesaggio sullo stile arcadico. Proseguendo il percorso dei personaggi, dove le figure si fanno più numerose, si scorge uno specchio d'acqua nel quale si trova una particolare imbarcazione.
Si tratta di una sorta di gondola dorata, sormontata da un velo rosso trattenuto da un angioletto.
La luce entra nella scena dal cielo chiaro che si vede dietro l’albero per illuminare direttamente alle persone che stanno sopra la collina. Tutti i colori dell’opera sono calidi a differenza di una donna che distacca rispetto dagli altri per il suo vestito bianco, un colore freddo.
L’uso della perspettiva fa diferenziare chiaramente il primo piano che è la scena della destra dove si vede una statua, dal secondo che è la gente che si torva sopra la collina dal terzo piano che coinvolge tutta la gente che si sta imbarcando per Citera.
La tecnica utilizzata è quella caratteristica de Watteau, pennellate corte e rapide.
Data: 1718
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 129x194 cm
Ubicazione: Castello di Charlottenburg
Nel 1718 l'autore prepara, l’opera chiamata Imbarco per Citera, una nuova versione del quadro Pellegrinaggio a Citera con evidenti differenze, questa divenne proprietà di Federico II di Prussia mentre oggi è custodita al Castello di Charlottenburg di Berlino, fu creata solo un anno dopo, su richiesta di Jean de Julienne, amico di Watteau.
Il tema della tela è lo stesso che nel dipinto del 1717, il viaggio verso Citera , l'isola natale della dea Afrodite, la divinità dell'amore e della sensualità. I critici non sono certi se il viaggio rappresentato nel quadro sia quello verso l'isola di Citera o quello di ritorno, nonostante il titolo faccia credere che è la prima ipotesi .Si crede chi i personaggi sono forse in viaggio verso un mondo d'amore sconosciuto a chi non conosce tale sentimento, forse invece seguono, da destra verso sinistra, un percorso che si muove anche nel tempo; si passa infatti dall'incontro all'innamoramento, dal contatto al rapporto amoroso, fino a quel simbolico "imbarcarsi".
La composizione del paesaggio è composta da una collinetta erbosa che si erge sulla destra del dipinto, su cui sono posti dei personaggi. Questi sono coperti dalle fronde di un grosso albero, il quale si mescola con una fitta vegetazione nella parte all'estrema destra del dipinto. Poco sotto si trova una statua di Venere, e ai suoi piedi si trova un armorino (dove cera la tatua del busto d Venere).
Molti dei cupidi, la forma mitologica di Eros, sono sparsi nel dipinto ad accompagnare il viaggio dei personaggi, che si muovono per tutta la composizione interagendo con i personaggi. Oltre la collina si apre un paesaggio sullo stile arcadico. Proseguendo il percorso dei personaggi, dove le figure si fanno più numerose, si scorge uno specchio d'acqua nel quale si trova una particolare imbarcazione. Si tratta di una sorta di gondola dorata, sormontata da un velo rosso trattenuto da un angioletto. Come si puo vedere, ha quasi le stesse caratteristiche dal quadro anteriore.
Questa volta l’opera è stata dipinta con colori piu freddi, ma sempre distacca il bianco vestito della donna sopra gli altri colori.
La perpesttiva e la tecnica sono le stesse usate nel dipinto anteriore, e la luce anche in questo dipinto entra dal cielo chiaro dietro l’albero, ma la differenza è che il lato destro quetsa volta è piu illuminato che pirma, e distaccano piu le figure.
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